Il mio profilo

"Come faccio a spiegare a mia moglie che, mentre me ne resto a guardare attraverso una finestra, in realtà sto lavorando?"

                                                      Joseph Conrad

"Il mestiere dell'Uomo è pensare. Pensare autonomamente, coscientemente, lucidamente, per costruire un sistema libero di interpretazione del mondo, da condividere e dibattere con i suoi contemporanei e da lasciare in eredità alle generazioni future"

                                                Umberto Veronesi

"Al mattino, quando non hai voglia di alzarti, ti sia presente questo pensiero: mi sveglio per compiere il mio mestiere di uomo"

                                                 Marco Aurelio

Sono un medico Oftalmologo che ha svolto la sua intera carriera - parallelamente esercitando la libera professione - presso la Cinica Oculistica dell'Università di Genova (poi confluita nel Dipartimento di Neuroscienze, Oftalmologia e Genetica dello stesso Ateneo), avendo la fortuna di averne vissuto, in anni purtroppo lontani e in un contesto unico e irreplicabile, il periodo di massimo fulgore e di più grande prestigio, con l’orgoglio di avervi contribuito, per modesto che possa essere stato tale contributo.

 

Già a partire dagli anni immediatamente precedenti il mio pensionamento, ho iniziato ad avvertire l'esigenza di fare il "punto nave", di "mettere ordine nei cassetti", di chiarire a me stesso una quantità di idee e di quesiti che mi affollavano la mente, provocando un ronzio abbastanza frastornante. Una volta affrancato dai miei gravosi impegni lavorativi, ho potuto finalmente dedicarmi a quest'opera di "riordino delle idee", e l'ho praticata nella maniera a me più congeniale, ossia scrivendo. Nel farlo, mi sono tornate alla mente le parole di Fernando Pessoa, quando asseriva "Scrivo non per dire ciò che penso, ma per pensare". E' proprio vero. Scrivere è un modo per chiarire le idee in primo luogo a se stessi. 

 

Il frutto principale di quest'opera di "riordino delle idee" è stato il mio libro "Quota periscopio", una raccolta di riflessioni apparentemente indipendenti le une dalle altre e prive di collegamenti stretti tra loro, ma in realtà tenute saldamente assieme da un fil rouge che alla fine conferisce ad esse un carattere unitario, che si traduce poi nella mia visione esistenziale, nel mio modo di guardare all'umanità e all'universo. Se proprio si volessero far rientrare queste mie angolazioni prospettiche in una qualche classificazione, direi che si potrebbe farle ricadere nella corrente filosofica dell'esistenzialismo e in quella concezione meccanicistico-fisicalista della vita e del mondo alla quale è estraneo qualsiasi riferimento alla trascendenza. A tutto ciò aggiungasi, per completare il mio ritratto, il mio essere - quanto a collocazione socio-politica - un democratico, un progressista (alquanto critico, tuttavia, nei confronti di certi eccessi della cultura “woke”, come l’esasperazione del “politically correct” e la generalizzazione indiscriminata della “cancel culture”), un antifascista, un liberal-socialista con molte affinità nei confronti dei Radicali, assai sensibile al tema della difesa dei diritti umani, civili e sociali delle persone, della tutela dei diritti delle minoranze, della concreta realizzazione di uno Stato laico che sia davvero - e non solo in via meramente teorica - libero da qualsiasi sudditanza confessionale. Tutte tematiche alle quali da sempre indirizzo il mio impegno civile, anche per mezzo delle tante pagine appassionate che ho dedicato loro e che compaiono in molti dei miei scritti, oltre che mediante il mio sostegno attivo ad alcune associazioni alle quali appartengo da anni e che ritengo benemerite, come l'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, Amnesty International, L'Unione Atei e Agnostici Razionalisti.

 

La realizzazione di questo ponderoso volume, intitolato “Quota periscopio”, è venuta dopo la lettura dell'opera omnia di Friedrich Nietzsche, il sommo pensatore che rappresenta il mio punto di riferimento filosofico. Mi preme precisare, in proposito, che non ne sono stato condizionato, ne’ tanto meno plagiato. Più semplicemente, mi sono rispecchiato nel suo pensiero (è cosa ben diversa). Un pensiero che egli ha espresso con una profondità ed un senso estetico che si sono peraltro rivelati incomparabili e inimitabili. Si parva licet componere magnis (mi preme sottolinearlo due volte) ho tratto ispirazione - ovviamente solo per ciò che riguarda lo schema, l’ossatura, secondo i quali la mia opera è stata concepita - da capolavori come lo "Zibaldone" di Giacomo Leopardi e "Umano, troppo umano", che, assieme a “La gaia scienza”, rappresenta forse l'opera più significativa del pensiero di Nietzsche. Forse ancora più dello "Zarathustra", dal momento che, in tali opere, il filosofo tedesco esplora a 360° tutti gli aspetti dell'esistenza umana, senza trascurarne alcuno, particolarmente avvalendosi di quella capacità di analisi psicologica della quale Nietzsche dà prova di essere abilissimo artefice.

 

Ho scritto poi diversi altri libri, spaziando da un argomento all'altro. Non l'ho fatto per sfoggio di eclettismo, ma più che altro per mettermi un po' alla prova per quanto riguardava la mia capacità (...o meno; sarà il lettore a dover giudicare...) di saperli affrontare in maniera adeguata. E così ho pubblicato alcuni saggi di argomento filosofico, e anche un libro a sfondo autobiografico che aveva per scopo la rievocazione delle atmosfere e dei costumi propri di una certa era da me vissuta (gli anni tra i '50 e i '70 del secolo scorso).

 

Ho scritto anche un racconto di genere sentimentale, (“La storia incompiuta di Stelio e Mila”), ove il termine "sentimentale" non deve evocare alcun cedimento a quei toni sdolcinati e a quel romanticismo mellifluo che sono propri di tanta letteratura da ombrellone. Si tratta, infatti, di un racconto pressoché privo di dialoghi, che indaga la psicologia di due amanti la cui sofferta storia d'amore non riesce a giungere al suo coronamento.

 

Ho anche scritto alcuni libri di carattere tecnico e scientifico, dedicati alla professione che ho svolto. Due di essi sono dei testi didattici universitari che sono divenuti il punto di riferimento, in ambito nazionale, per quanto riguarda lo studio del Campo Visivo. 

 

Nel 2021 ho pubblicato tre libri. Il primo (“Colpito ma non affondato”) ripercorre la storia di una grave malattia dalla quale sono stato a suo tempo colpito, dando spazio soprattutto alle emozioni e agli aspetti psicologici che la cosa ha implicato.

 

Il secondo ("La Terra se ne infischia dell'ecologia, ma... soprattutto degli ecologisti") analizza, con spirito socio-psicologico, le motivazioni che sono alla base del movimento ecologista, indagandone le origini più ancestrali. Motivazioni che sono sostanzialmente fatte mie, ma senza che vengano risparmiate critiche - a tratti anche aspre, ma sempre condotte con spiccato senso dell'ironia - nei confronti di certe derive un po' fondamentaliste dalle quali quel movimento è non di rado afflitto. 

 

Il terzo ("La materia non è 'vile'") è un breve saggio di argomento filosofico, ricco di originali spunti di riflessione, che si propone lo scopo di riabilitare la reputazione di una materia che, a causa di un'impronta profondamente scavata nell'inconscio collettivo, si continua ancora oggi a considerare "vile", in contrapposizione alla levità e nobiltà dello "spirito".

 

Del 2022 sono i due saggi “L’intervista che non fu mai fatta” e “Una fortuna cosmica? No. Semmai una sfiga galattica”. Essi si occupano di ambiti diversissimi tra loro, ma sono tuttavia accomunati dall’originalità degli assunti e dal fatto di costituire per il lettore uno stimolo a riflettere su una quantità di temi che vengono affrontati in maniera non solo per nulla scontata e convenzionale, ma anzi dopo avere talvolta addirittura ribaltato completamente la prospettiva secondo la quale abitualmente si guarda ad essi.

 

Nel 2023 ho pubblicato il saggio di argomento filosofico "Alcune argomentazioni sulla non esistenza del tempo", che ripropone uno dei più antichi quesiti che il pensiero filosofico si sia mai posto («Che cos'è il tempo?»), ma che qui trova nuova linfa e nuovi spunti originali di riflessione, grazie alle conoscenze che sono state fornite dalle grandi scoperte scientifiche dell'era moderna (relatività, meccanica quantistica, progressi dell'astrofisica). Ne scaturiscono dei punti di vista piuttosto inediti.

 

Sempre nel 2023 ho pubblicato altre 3 opere, per la cui descrizione rinvio alla sezione di questo sito specificamente dedicata ai miei libri.


Nel novembre 2024 ho pubblicato il mio diciannovesimo titolo, “Destinazione orizzonte, un’ampia raccolta di riflessioni che va ad integrare e a completare la mia precedente opera “Quota periscopio”, a suo tempo concepita sulla base di un analogo schema mentale.

 

Negli anni scorsi, alcuni miei scritti  hanno ricevuto dei riconoscimenti in occasione di vari concorsi filosofico-letterari nazionali.

 

Le mie opere edite in forma cartacea sono agevolmente reperibili e acquistabili su tutti i principali siti di vendita di libri online (Amazon, Mondadori, Feltrinelli, IBS, Hoepli, ecc., ecc.). I miei eBook sono invece reperibili esclusivamente sul sito web di Amazon.

 

Per avere una panoramica complessiva dei miei libri, completa della loro presentazione, suggerisco - oltre che di visitare la pagina di questo sito che vi è dedicata - di digitare, sul proprio motore di ricerca (Google o altri) le parole "libri di Guido Corallo Amazon". In questo modo, in cima alla lista dei vari link compare giusto quello che rimanda alla mia “voce autore” sul sito di Amazon, che rappresenta la vetrina più completa dei miei libri.

 

In calce alla descrizione dei miei libri, reperibile in questo sito nella sezione ad essi dedicata, è presente un link che consente di accedere direttamente alla pagina Amazon dedicata a ciascuno di essi.

 

Grazie dell'attenzione e buona lettura!