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LA RASSEGNA COMPLETA DEI MIEI LIBRI (elencati in ordine cronologico di pubblicazione)

"Aspettando che Zarathustra discenda dalla montagna e si rechi alla città" - Aracne Editrice, Roma, 2013 - pagg. 80

 

Versione cartacea, copertina flessibile. Per la versione e-book vedi la voce successiva.

 

Genere: saggio di argomento scientifico-filosofico.

 

PRESENTAZIONE: 

 

Si tratta di un breve saggio che ho voluto dedicare alla mia personale rivisitazione della Teoria dell’Eterno Ritorno all’Eguale, a suo tempo formulata da Nietzsche, condotta alla luce di quelle che sono state le conquiste acquisite dalla “nuova fisica” (ossia quella post- newtoniana, della quale dunque il filosofo tedesco non poteva avere alcuna conoscenza diretta). Mi riferisco in primo luogo alla Teoria della Relatività e alle scoperte della Meccanica Quantistica. Da tale rivisitazione emerge come, dopo l’avvento delle nuove scoperte scientifiche, non solo la teoria di Nietzsche non ne esca affatto superata o in qualche misura datata, ma anzi assuma nuovi e sorprendenti risvolti che dischiudono stimolanti scenari.

Un saggio bifronte, dunque, per metà filosofico e per metà scientifico (beninteso, nel senso divulgativo del termine). Bifronte come la personalità di Nietzsche, per lo meno quale esce dall’analisi di alcuni studiosi che l’hanno indagata. Il fatto di averlo scritto in vicinanza degli stessi luoghi in cui Nietzsche soggiornò a lungo (egli rievoca spesso le sue passeggiate condotte tra Rapallo e Santa Margherita, le escursioni fatte a Montallegro, sul Monte di Portofino ecc., nel corso delle quali trasse le sue maggiori ispirazioni) è stato per me fonte di forte suggestione. 

 

Qui sotto è indicato il link di accesso diretto alla pagina dedicata a questo libro, che contiene tutte le informazioni su di esso:

 

https://www.unilibro.it/libro/corallo-guido/aspettando-che-zarathustra-discenda-montagna-si-rechi-citta/9788854857261

 

"Aspettando che Zarathustra discenda dalla montagna e si rechi alla città" - Amazon Media EU - pagg. 80

 

Versione e-book, formato Kindle.

 

Genere: vedi quanto riportato nella precedente voce

 

PRESENTAZIONE: vedi quanto riportato nella precedente voce

 

 

 

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https://www.amazon.it/gp/product/B08RGB617G/ref=dbs_a_def_rwt_hsch_vapi_tkin_p1_i9

 

"Quota periscopio" (prima edizione) - Aracne Editrice, Roma, 2015 - pagg. 312

 

Versione cartacea, copertina flessibile.

 

Genere: raccolta di pensieri e di scritti riguardante prevalentemente gli ambiti della filosofia, della sociologia, della psicologia (individuale e di massa).

 

PRESENTAZIONE: 

 

Questa è l’opera che più considero significativa di quelli che sono il mio pensiero e la mia visione esistenziale.
Si tratta di una raccolta di scritti apparentemente 
assai eterogenei, ma comunque tenuti saldamente assieme da un filo comune che li lega tutti, rappresentato dal mio personale modo di guardare alla vita, all'umanità, all'universo.
Questi scritti li ho assemblati secondo un criterio che non è strettamente cronologico. Piuttosto, ho voluto adottare una sorta di tecnica del 
crescendo, iniziando con pensieri e riflessioni che non si cimentano in via immediata nell'esplorazione delle profondità dell'animo umano, ma che se stanno un po' più in superficie, prima che si proceda, via via, verso ambiti decisamente più impegnativi.

Questo libro contiene anche alcuni scritti che furono premiati in occasione di alcuni concorsi filosofico-letterari nazionali.

 

RACCOMANDAZIONE IMPORTANTE!: se si desidera intraprendere la lettura di questo saggio, si suggerisce caldamente di scegliere la seconda e la terza edizione (vedi le due successive voci), i cui contenuti ampliati e implementati rappresentano un superamento della prima, che è tutt'ora disponibile, ma che è da considerarsi superata dalle edizioni successive.

 

 

Qui sotto è indicato il link di accesso diretto alla pagina dedicata a questo libro, che contiene tutte le informazioni su di esso:

 

https://www.unilibro.it/libro/corallo-guido/quota-periscopio/9788854878235

 

 

"Quota periscopio" (seconda edizione - contenuti rinnovati e ampliati rispetto alla prima) - Aracne Editrice, Roma, 2017 - pagg. 436

 

La versione cartacea di questo libro non è più disponibile. E' invece disponibile la versione e-book (vedi la voce successiva).

 

Genere: vedi quanto riportato nella precedente voce

 

PRESENTAZIONEvedi quanto riportato nella precedente voce

 

 

Questo libro è acquistabile, sia in versione cartacea, sia in versione PDF, sul sito di Aracne Editrice. Si fornisce di seguito il link per l'accesso diretto:

 

 

https://www.aracne-editrice.it/index.php/pubblicazione.html?item=9788825504668 

 

 

 

"Quota periscopio" (terza edizione - contenuti rinnovati e ampliati rispetto alle precedenti edizioni) - Amazon Media EU - pagg. 436

 

Versione e-book, formato Kindle.

 

 

Genere: vedi quanto riportato nella precedente voce

 

PRESENTAZIONEvedi quanto riportato nella precedente voce

 

 

 

Qui sotto è indicato il link di accesso diretto alla pagina dedicata a questo libro, che contiene tutte le informazioni su di esso:

 

https://www.amazon.it/gp/product/B08RXHC7SF/ref=dbs_a_def_rwt_hsch_vapi_tkin_p1_i8

 

 

"Oltre il crinale" - Aracne Editrice, Roma, 2016 - pagg. 448

 

Disponibile in versione cartacea, copertina flessibile. 

 

Genere: autobiografico.

 

PRESENTAZIONE: 

Questo è un saggio di genere autobiografico, laddove (non facendo io di cognome né Alighieri, né Bonaparte) il filo autobiografico non può ovviamente essere autocelebrativo, ma costituisce, evidentemente, solo un mero espediente per disporre di un’impalcatura che possa sorreggere quella (ri)costruzione che è poi la vera protagonista del libro.

Ossia, si tratta della rievocazione delle atmosfere relative ad un ben preciso periodo della storia e della vita sociale del nostro Paese (quello compreso tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso, dei quali ho potuto essere diretto testimone).

Quale “sommelier delle atmosfere dei tempi e dei luoghi”, come amo definirmi, rievoco episodi, aneddoti, situazioni, immergendosi nelle quali il lettore che sia suppergiù mio coetaneo potrà, mi auguro, rivivere il suo "Amarcord", e il lettore più giovane potrà avere maggiore contezza di un’epoca della quale avrà udito parlare a tratti i propri genitori o i propri nonni, e conoscerne qualcosa di più.

Non mancano le curiosità, che sono anzi numerose e disseminate qua e là.

 

 

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https://www.unilibro.it/libro/corallo-guido/oltre-il-crinale/9788854893955

 

"Oltre il crinale" - Amazon Media EU - pagg. 448

 

Versione e-book, formato Kindle

 

 

Genere: vedi quanto riportato nella precedente voce

 

PRESENTAZIONEvedi quanto riportato nella precedente voce

 

 

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https://www.amazon.it/gp/product/B08RCNDDWH/ref=dbs_a_def_rwt_hsch_vapi_tkin_p1_i10

"Manuale di Perimetria" - PICCIN Nuova Libraria, Padova, 2018 - Pagg. 322

 

Disponibile nella sola versione cartacea, copertina flessibile. 

 

Genere: testo didattico a carattere universitario di argomento scientifico specialistico

 

PRESENTAZIONE:

si tratta di un testo destinato in particolare ai medici che frequentano il Corso di Specializzazione in Oftalmologia e agli studenti del Corso di Laurea Triennale in Ortottica e Assistenza Oftalmologica. Esso tratta in maniera completa e aggiornata la disciplina "Perimetria" (è la scienza che si occupa dello studio di quella funzione visiva che è denominata "campo visivo").

La materia è trattata a 360°. Si va dai cenni storici all'illustrazione dettagliata delle tecniche più moderne e avanzate disponibili oggigiorno per praticare l'esame del campo visivo.

A differenza della trattatistica comunemente disponibile su questa materia, pressoché esclusivamente redatta in inglese e in gran parte datata, il mio libro riserva un'attenzione costante agli aspetti pratici che coloro che si accostano a questa disciplina si trovano a dovere affrontare. Questo approccio pratico, pragmatico, mi deriva da un'esperienza quarantennale maturata presso il Servizio di Perimetria della Clinica Oculistica dell'Università di Genova, la quale - sotto la direzione del Prof. Mario Zingirian - rappresentò per lunghi anni il punto di riferimento più avanzato per quanto riguarda gli studi scientifici sul campo visivo.

Il volume è riccamente illustrato e il linguaggio adottato non è quello, austero e fin troppo formale, dei classici "trattati". Si è adottato - anche per controbilanciare quella certa aridità che le nozioni, pur sempre necessarie, talvolta inevitabilmente assumono - uno stile assai comunicativo e "amichevole", che ci si augura renda la lettura piacevole e stimolante, nonostante la materia assuma a tratti (è cosa implicita in essa) degli aspetti un po' ostici e spigolosi.

Si è cercato in tutti i modi di smussare tali angoli.

 

 

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https://www.amazon.it/gp/product/8829929433/ref=dbs_a_def_rwt_bibl_vppi_i16

 

 

 

"Atlante-Guida alla Refertazione dell'Esame del Campo Visivo" - PICCIN Nuova Libraria, Padova, 2019 - Pagg. 352

 

Disponibile nella sola versione cartacea, copertina flessibile. 

 

Genere: Atlante didattico a carattere universitario di argomento scientifico specialistico,

 

PRESENTAZIONE: 

Questo testo-atlante è indirizzato agli stessi destinatari cui è dedicato il mio "Manuale di Perimetria", del quale rappresenta un naturale complemento.

Il manuale contiene tutte le informazioni necessarie per acquisire una buona base teorica. L'atlante rappresenta il passo successivo, ossia si riferisce al trasferimento nella pratica del bagaglio teorico acquisito

Vengono proposti al lettore un numero considerevole di grafici periferici, esito di altrettanti esami del campo visivo da me a suo tempo praticati (ho attinto al mio personale archivio esami).

Dopo aver fornito alcuni suggerimenti circa il tipo di modulistica che è più opportuno adottare, viene proposta una nutrita carrellata di casi clinici. Ciascun grafico perimetrico è corredato dal relativo referto, da me accuratamente redatto adottando il corretto linguaggio tecnico che il discente, dopo avere completato la consultazione dell'opera, si auspica possa avere perfettamente acquisito.

Ogni caso clinico, inoltre, è corredato da una "nota a margine", che mette in evidenza le peculiarità in esso insite e segnala gli eventuali trabocchetti nei quali si deve assolutamente evitare di cadere, onde evitare errori diagnostici o di trovarsi nelle mani dei risultati non attendibili, che non hanno alcun valore. Si tratta, insomma, di una mini-discussione che fa seguito a ciascun singolo caso.

Vengono proposti in prevalenza dei risultati di esami di soglia, che sono quelli che solitamente prospettano le maggiori difficoltà interpretative dei tracciati. Tuttavia, viene proposta anche tutta una serie di test effettuati con strategia sopraliminare.

Nella parte finale viene presentata una serie di test binoculari, che sono quelli impiegati a scopo medico-legale (determinazione del grado di invalidità visiva, accertamento dei requisiti necessari per il conseguimento della patente di guida, ecc.). Si tratta di materia che, a causa anche di alcune incertezze normative, appare spesso fumosa agli occhi dello specialista che deve attuare questi accertamenti. Ebbene, in questo capitolo si cerca di fare un po' di chiarezza.

 

Edito con il patrocinio della SIPe, Società Italiana di Perimetria e di Diagnostica per Immagini.

 

Prefazione del Dott. Paolo Brusini, Presidente emerito della SIPe.

 

 

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https://www.amazon.it/gp/product/8829930067/ref=dbs_a_def_rwt_bibl_vppi_i15

 

"I miei primi quarant'anni in camice" - Amazon Media EU, 2019 - Pagg. 181

 

Disponibile nella sola versione e-book, formato Kindle. 

 

Genere: autobiografico, analisi del mutamento dei costumi.

 

PRESENTAZIONE:

L'Autore, nella prima parte del libro, utilizza la propria traccia autobiografica per rievocare figure di docenti e atmosfere che caratterizzarono la Facoltà di Medicina dell'Università di Genova negli anni '70 del secolo scorso. Quindi procede ad una sottile analisi dei profondi mutamenti, intervenuti nel tempo, che hanno modificato la percezione della figura del medico da parte della società. Vengono analizzati, inoltre, altri aspetti della Medicina (qui valutata non sotto il profilo dei progressi scientifici, bensì sotto quello dei cambiamenti che l'hanno vista protagonista sotto il profilo sociale), come la profonda metamorfosi del ruolo medico ospedaliero e di quello universitario. Ampio spazio viene dedicato anche ai profondi mutamenti intervenuti nel rapporto medico-paziente. L'Autore cerca anche di dare delle risposte convincenti al perché della progressiva perdita di prestigio della professione medica, e le offre alla riflessione del lettore.

 

 

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https://www.amazon.it/gp/product/B07WFBV4NV/ref=dbs_a_def_rwt_hsch_vapi_tkin_p2_i1

"La storia incompiuta di Stelio e Mila" - Amazon Media EU, 2019 - Pagg. 77

 

Disponibile nella sola versione e-book, formato Kindle. 

 

Genere: racconto breve di argomento sentimentale, erotico, psicologico.

 

PRESENTAZIONE:

Questo breve racconto ha due soli protagonisti, tra i quali scocca la classica scintilla dell’innamoramento a prima vista, senza che questa riesca tuttavia ad innescare il fuoco di una passione duratura. Alcuni momenti di passione anche a tratti intensa vengono in realtà vissuti dai due personaggi – e sono descritti dall’autore con crudo realismo – ma non riescono tuttavia a tramutarsi in un coinvolgimento che possa considerarsi totale e privo di riserve. Remore, sospetti, incomprensioni, recriminazioni, si inseriscono in continuazione a turbare la serenità del rapporto tra i due amanti, impedendo ad esso di prendere effettivamente il volo. E’ come se l’energia disponibile per potere alimentare un amore che si era prospettato come particolarmente intenso fosse stata bruciata tutta quanta in quella forte fiammata iniziale, e non ne fosse poi residuato ossigeno a sufficienza perché quel fuoco potesse continuare a divampare. Il sensibilissimo, timido e persino un po’ ingenuo trentenne Stelio e la trentaseienne Mila, donna dal passato tormentato e per molti versi enigmatica, si trovano a vivere una storia della quale si rendono conto sempre di più, col passare del tempo, di quanto impossibile sia il pieno compimento. Gli stati d’animo di Stelio sono talvolta accompagnati ed enfatizzati, nel corso della narrazione, da una colonna sonora che è costituita da alcuni brani musicali in voga in quei primi anni ’80 in cui la storia è ambientata. Nei loro testi, che a tratti si inseriscono nel racconto amalgamandosi armonicamente con esso, Stelio vede talvolta perfettamente rispecchiarsi la sua situazione sentimentale. I dialoghi sono pressoché assenti in questo racconto, i cui veri protagonisti sono gli stati d’animo, le emozioni, le passioni, che vengono indagate e poi descritte affidandosi ad un approccio che è essenzialmente di tipo psicologico. Questa è la storia di un amore che era esordito tra grandi entusiasmi, per la verità vissuti in modo particolarmente intenso da parte del solo personaggio maschile, e percepiti come più attenuati da parte della componente femminile della coppia mancata. Un amore che, prima di abortire, era stato declassato a semplice amicizia profonda. Ma, come recita un verso di una nota canzone di Antonello Venditti, che viene citato nel testo, “amici mai, per chi si cerca come noi; non è possibile”. Questo è quel che arriva alla fine a pensare lo stesso Stelio. Il quale prende ad un certo punto dolorosamente atto di come non sia proprio possibile assistere al penoso spettacolo di una passione che ormai appare destinata inesorabilmente a trasformarsi in quella banale amicizia che – in casi come questo – può essere solo sinonimo di una lenta e infinita agonia. Troppo doloroso dovervi assistere. Un’amicizia che invece Mila cerca disperatamente di salvare, ma invano. Stelio, indubbiamente l’elemento più debole e più fragile di questa singolare coppia mancata, finisce con il tramutarsi – per mera necessità di sopravvivenza – nell’elemento più forte, anche se solo all’apparenza, e recide il rapporto. I due si incontreranno casualmente solo molti anni dopo. Stelio è accompagnato da sua moglie. Mila porta al guinzaglio un ringhioso cane da difesa. Nel constatare – con sua somma meraviglia – quanto indifferente egli sia rimasto in occasione di quel fugace incontro, nel sorprendersi di quanto profonda sia diventata l’anestesia del suo animo, a Stelio vengono in mente le note e le parole del celebre brano musicale del cantautore monegasco anarchico Leo Ferré, dal titolo “Avec le temps”. Canzone struggente che si conclude con un mesto “Alors vraiment, avec le temps on n’aime plus...”, che è anche l’amara conclusione del racconto. 

 

 

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"Da domani faccio l'Oculista" - Amazon Media EU, 2020 - Pagg. 47

 

Disponibile nella sola versione e-book, formato Kindle. 

 

Genere: manualistica destinata ad un uso professionale

 

PRESENTAZIONE:

breve manuale di orientamento professionale destinato ai medici specialisti in Oftalmologia che sono in procinto di intraprendere la loro attività privata libero-professionale. L'Autore fornisce una ricca serie di suggerimenti e di consigli pratici, attingendo alla propria esperienza quarantennale.

 

 

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https://www.amazon.it/gp/product/B086VPT52T/ref=dbs_a_def_rwt_hsch_vapi_tkin_p2_i0

"Quell'illusione chiamata realtà" - Amazon Media EU, 2020 - Pagg. 55

 

Disponibile nella sola versione e-book, formato Kindle. 

 

Genere: saggio di argomento scientifico-filosofico

 

PRESENTAZIONE:

Questo saggio affronta un tema certamente non nuovo, ossia quello del carattere illusorio, sfaccettato e a volte ambiguo, che la realtà non di rado assume, dimostrando così di essere priva della caratteristica della assolutezza. In passato se ne sono occupati, oltre a vari filosofi (viene subito in mente la celebre affermazione di Nietzsche: “Non esistono i fatti. Esistono le opinioni”), anche alcuni pittori (basti pensare a Magritte e alla sua opera provocatoria raffigurante una pipa sotto la quale si legge l’affermazione “Ceci n’est pas une pipe!”) ed anche alcuni maestri della cinematografia (anche qui, un esempio per tutti: Akira Kurosawa e il suo “Rashomon”).

Un tratto di originalità che si può forse individuare nel mio saggio risiede nel suo prendere in considerazione la questione alla luce delle conoscenze acquisite dalla “nuova fisica”, ossia quella contemporanea, i cui pilastri portanti sono la Relatività e la Meccanica Quantistica.

Ne scaturiscono aspetti a tratti sorprendenti, che spero stimolino la riflessione. 

 

 

 

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https://www.amazon.it/gp/product/B08FGHQ31Q/ref=dbs_a_def_rwt_hsch_vapi_tkin_p1_i11

 

 

"Colpito ma non affondato" - Amazon Media EU, 2021 - Pagg. 84

 

Disponibile nella sola versione e-book, formato Kindle. 

 

Genere: racconto autobiografico, indagine psicologica

.

PRESENTAZIONE: 

L'esperienza del cancro nel racconto di chi l'ha vissuta in prima persona. Un libro che non si riduce certamente ad un freddo, quanto impersonale, diario clinico, ma che concede ampio spazio ai sentimenti e alle emozioni.

 

 

 

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https://www.amazon.it/gp/product/B08RY93WSP/ref=dbs_a_def_rwt_hsch_vapi_tkin_p1_i7

 

 

 

 

 

 

 

"La Terra se ne infischia dell'ecologia, ma... soprattutto degli ecologisti"

(un approccio laico alla questione ambientalista) - Amazon Media EU, 2021, Pagg. 48

 

Disponibile nella sola versione e-book, formato Kindle

 

Genere: saggio (indagine a carattere socio-psicologico di un diffuso fenomeno di costume)

 

PRESENTAZIONE: 

Preme subito fare una precisazione a proposito di questo saggio, che è incentrato sulla questione ambientalista. Il titolo, infatti, può indurre facilmente all’equivoco, e a far ipotizzare che io, in merito alla questione stessa, sia un “negazionista”. Non è così, perché, fidandomi della scienza, do retta a ciò che essa ci dice (del resto, anche scienza a parte, certi cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di ognuno). Tuttavia, non posso fare a meno di criticare certi aspetti un po’ integralisti nei quali alcuni ambientalisti incorrono, che rischiano di assimilarli agli appartenenti ad una sorta di “setta” fanatica. Così come non so trattenermi dal criticare l’ipocrisia di chi si riempie la bocca di discorsi finalizzati alla “salvezza del pianeta”, quando poi l’unica veramente a rischio è la sopravvivenza della specie umana. Si pretende così di assumere un ruolo nobile, quando invece qui si tratta di mettere in salvo la pellaccia di tutti noi (ammettere questo è già molto meno nobile). La Terra ha cambiato più volte la sua pelle, come i serpenti, attraverso le varie ere, ed è sempre sopravvissuta alla grande.

In una certa era è stata una palla di ghiaccio, in un’altra una sfera infuocata e desertica. Questo non è certo un problema, per lei. Il problema è tutto nostro, di noi specie umana, che pretendiamo (suggestionati da racconti vecchi di millenni...) che la Terra sia un giardino perennemente adatto ad accoglierci bene, a sollazzarci e a ricrearci. Ma questa è tutta supponenza umana... 

 

 

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"La materia non è 'vile'" - Amazon Media EU, 2021 - Pagg. 73

 

Disponibile nella sola versione e-book, formato Kindle.

 

Genere: saggio di argomento scientifico-filosofico

 

PRESENTAZIONE: 

 

Nel 2017 vinsi un premio, in occasione di un concorso filosofico-letterario nazionale, con uno scritto incentrato su “Il problema dei rapporti tra corpo e mente”. L’argomento mi appassionò molto. Lo trovo tra i più avvincenti e intriganti. L’ho ripreso, sotto una diversa angolazione, in questo saggio, nel quale mi sono riproposto di rivestire il ruolo

dell’”avvocato difensore” di una materia che per troppo tempo è stata svilita e bistrattata, perché messa sistematicamente a confronto con la levità e la nobiltà dell’anima e dello spirito. Confronto dal quale usciva immancabilmente perdente.

Il dualismo corpo-anima ha dominato la scena per decine di secoli, a partire da Platone, per arrivare a Cartesio e anche oltre (questo solo per citare le grandi menti, perché – al di fuori di esse – sono tuttora tantissimi quelli che credono in quel dualismo). L’avvento delle neuroscienze e la disponibilità di tecniche d’indagine raffinate, come la risonanza magnetica funzionale, hanno tuttavia dischiuso nuovi orizzonti, rendendo finalmente credibile (e anzi plausibile) il fatto che spirito e materia siano una cosa sola. Che ciò che chiamiamo spirito, emozioni, ispirazione artistica, ecc., possano essere il risultato della mirabile orchestrazione che ha luogo nelle intricate reti neuronali e negli stupefacenti flussi biochimici. Ecco quindi profilarsi quella “nobiltà della materia” che, ai miei occhi, è palese. Del resto - dualismo corpo-anima a parte - il DNA non è forse, alla lettera, “pura materia”?

È materia biologica, d’accordo. Certamente diversa dalla materia di cui è composto un sasso. Ma è pur sempre materia.

Ebbene, c’è qualcuno che abbia l’ardire di asserire che una tale materia sia “vile”?

 

 

 

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https://www.amazon.it/materia-non-vile-Guido-Corallo-ebook/dp/B098LBPHQ9/ref=sr_1_10?qid=1690530206&refinements=p_27%3AGuido+Corallo&s=books&sr=1-10

 

 

"L'intervista che non fu mai fatta" - Amazon Media EU, 2022 - Pagg. 153

 

 

Disponibile nella sola versione e-book, formato Kindle

 

 

Genere: intervista immaginaria di cui è protagonista un personaggio che immaginario non è affatto.

 

PRESENTAZIONE: 

Il soggetto di questo libro è decisamente atipico. La sua descrizione richiede una piccola premessa puntualizzatrice. E cioè che ho sempre adorato quel genere giornalistico che è “l’intervista”. Difficile che non ne legga una, quando se ne presenta l’occasione.
Che l’intervistato sia un personaggio noto, oppure che si tratti di una persona del tutto sconosciuta al grande pubblico, c’è sempre, a mio avviso, qualche cosa di interessante da apprendere sulla sua personalità e sulla sua psicologia, ci sono sempre degli aspetti curiosi che riguardano lui, i suoi interessi, i suoi pallini. C’è spesso un’aneddotica che costella le cronache della sua vita, che può essere divertente apprendere.

E allora? Beh, allora – non essendo io un personaggio noto, passibile della richiesta di un’intervista - io l’intervista...me la sono fatta da me, assumendo il duplice ruolo dell’intervistatore e dell’intervistato. In realtà, un paio d’interviste mi erano state fatte, in passato, ma erano state pubblicate su di un periodico professionale, e riguardavano aspetti molto mirati e circoscritti della mia vita. Una era incentrata sulla mia attività di scrittore, parallela a quella di oftalmologo. L’altra riguardava la mia passione per i motori e per l’automobilismo sportivo che, in gioventù, mi aveva visto, in veste di pilota agonista, correre per i colori della celebrata e ultra-blasonata Scuderia del Grifone di Genova. Questa auto- intervista, invece, spazia davvero a tutto campo. Attraverso di essa mi sono messo letteralmente a nudo.

Riagganciandomi ad un'asserzione che è piuttosto ricorrente nei miei scritti, ossia che scrivo in primo luogo per me stesso, si è trattato questa volta, in un certo senso, di una buona occasione per...poter conoscere meglio me stesso.

 

 

 

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"Una fortuna cosmica? No, semmai una sfiga galattica" - Amazon Media EU, 2022, Pagg. 87

 

 

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Genere: saggio di argomento scientifico-filosofico

 

PRESENTAZIONE:

Questo saggio chiama in gioco un altro dei miei grandi interessi culturali: saperne sempre di più circa origini, natura e destino dell’universo, avvalendomi dell’opera meritoria di alcuni importanti fisici teorici che sono anche degli efficaci divulgatori scientifici. Mi riferisco, in primissimo luogo, all’ineguagliabile Stephen Hawking. Vi è da dire che, generalmente, i fisici cosmologi sono gente smaliziata, poco propensa a dar credito a certa favolistica millenaria. Hawking non fa eccezione a questa regola. Sembra, invece, farla, un altro grande divulgatore scientifico, Paul Davies, che peraltro – quanto a valore scientifico – non è certamente da considerarsi alla pari rispetto al già citato fisico britannico, peraltro suo connazionale. In uno dei suoi saggi, intitolato “Una fortuna cosmica” (al quale il mio scritto fa ironicamente il verso) egli sembra aprire degli spiragli alle ipotesi metafisica e creazionista. Davies ritiene che la nascita della vita sulla Terra sia stato il risultato di una tale serie di singolari coincidenze (leggasi: circostanze fisiche) da far dubitare che tutto ciò possa essere scaturito semplicemente dal caso.

Nel mio scritto, ricorrendo ad argomentazioni della cui efficacia eventuale sarà il lettore a dover giudicare, provo a confutare questa tesi. Così come confuto la tesi secondo la quale la nascita della vita (particolarmente di quella umana) sul nostro pianeta rappresenterebbe di per sé un’evenienza fortunata. Vista la singolarità del fenomeno vita (almeno per quel che finora se ne sa, ossia per quella che è la parte di Universo che siamo riusciti ad esplorare fino ad oggi), questa sembrerebbe semmai essere un’anomalia, quasi un elemento di disturbo che è intervenuto a turbare quella che si è soliti chiamare “armonia dell’Universo”. E la lettura dei libri di storia sembrerebbe supportare questa mia tesi...

 

 

 

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"Alcune argomentazioni sulla non esistenza del tempo" - Amazon Media Eu, 2023, Pagg. 64

 

Disponibile nella sola versione e-book, in formato Kindle

 

Genere: saggio di argomento scientifico-filosofico.

 

PRESENTAZIONE: 

 

Questo saggio si occupa di uno dei quesiti più antichi e tra i più dibattuti, nei secoli, in ambito investigativo filosofico: “Che cos’è il tempo?”. Dal momento che questo quesito ha stimolato, in passato, il pensiero di personaggi illustri, dai nomi altisonanti, che hanno disseminato le loro orme nell’arco di un paio di millenni, sembrerebbe – a tutta prima – quanto meno velleitario immaginare di poter dire qualcosa di nuovo in un ambito nel quale si ha come l’impressione che sia stato detto tutto il dicibile. Per non parlare della soggezione che quei nomi illustri, cui si accennava, incutono, la quale indurrebbe a tenere i remi rigorosamente a bordo, desistendo del tutto dall’intento di far loro sfiorare anche solo appena il pelo dell’acqua. Sennonché, c’è un particolare del quale occorre tener conto, che ha grande rilevanza. Ossia, i grandi dell’antichità, ma anche la grande maggioranza dei nomi augusti dell’era moderna, non potevano disporre delle conoscenze scientifiche che ci sono state fornite da grandi teorie fisiche, come quella della relatività generale, o come quella che soprassiede al funzionamento della meccanica quantistica. Né potevano disporre di quella grande quantità di dati che sono stati acquisiti, negli ultimi decenni, nell’ambito della conoscenza dell’universo. Tutto questo bagaglio di conoscenze rappresenta un prezioso scrigno cui attingere, allo scopo di indagare meglio la nozione di “tempo”. Questo breve e agile saggio, redatto con uno stile decisamente colloquiale e accessibile a tutti, non si propone affatto lo scopo di rappresentare un excursus, di tenore scolastico, circa il modo in cui si è guardato alla questione del tempo nelle varie ere e nelle varie culture (anche se esso non si esime dal fare un cenno alla sostanziale differenza che intercorre tra la concezione lineare e quella ciclica, circolare del tempo). Piuttosto, esso affronta il problema avvalendosi, come si diceva, delle più recenti conoscenze acquisite dalla fisica contemporanea, individuandovi nuovi e originali spunti di discussione. La conclusione cui si giunge – ovviamente supportandola con una folta serie di ragionamenti e di riflessioni – è che il tempo (così come del resto accade anche per lo spazio) non esista come categoria a priori. Esistono, semmai – ed è da qui che scaturisce il grande equivoco – il divenire e la trasformazione della materia, vivente o inorganica che essa sia. L’uomo non fa che prendere atto della trasformazione intervenuta in una cosa, o persona, o situazione, o luogo, e non fa che applicare, al tragitto che separa il momento precedente la trasformazione dal momento in cui la trasformazione è avvenuta, il proprio metro di misura, ossia il tempo-misura-umana, e ciò che va a misurare lo chiama allora “durata”. Ma si tratta di un mero artificio mediante il quale si attribuisce una misura al cambiamento, di fatto confondendo causa ed effetto. Non è il tempo che consuma cose e persone. Sono le cose e le persone che, consumandosi, si trasformano, e la durata di questa trasformazione viene, convenzionalmente, chiamata tempo. Il tempo, in sé, non esiste. Questa asserzione così tranchant potrà far sussultare chi non è abituato a praticare determinati ambiti investigativi, parendogli essa addirittura assurda, oltre che eccessivamente drastica. Ebbene, che sappia – costui – che Sant’Agostino era già pervenuto ad una conclusione simile, seguendo il proprio, personale filo di ragionamento, la bellezza di circa quattordici secoli fa. Nel nostro caso, il sentiero percorso segue un tragitto differente, ma conduce, curiosamente, alla stessa meta.

 

 

 

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"L'ipotesi non necessaria" - Amazon Media EU, 2023, Pagg.93

 

disponibile nella sola versione e-book, formato Kindle

 

Genere: saggio di argomento scientifico-filosofico

 

PRESENTAZIONE:

      

Questo saggio trae spunto da un fitto dialogo svoltosi tra un non credente (l’autore) ed un suo interlocutore che si definiva “convintamente cristiano”. Dialogo i cui contenuti hanno gravitato attorno al tema della trascendenza e a quello delle insidie che i progressi della scienza rappresentano, in riferimento alla plausibilità dell’ipotesi divina. Pur essendo sempre stata convinzione dell’autore che qualsiasi dialogo di tal genere fosse destinato al fallimento, a causa del fatto che i partecipanti ad esso hanno, dell’esistenza, una visione diametralmente opposta, l’autore accettò di cimentarvisi, con un’unica speranza: non certo quella di indurre il suo interlocutore ad allinearsi alle proprie convinzioni (nulla è più lontano dalla sua forma mentis), ma semmai quella di sgomberare il terreno dai vari pregiudizi e fraintendimenti che incombono in continuazione, ogni volta che un dialogo di quel genere venga avviato. Nulla di più. L’autore, tuttavia, si accorse ben presto del fatto che un dialogo tra un non credente e un credente non è conducibile in termini concretamente produttivi, se non limitandosi, al massimo, alle prime battute e lì fermandosi. Qualora lo si prosegua, si manifestano sistematicamente tutte le difficoltà insite nella cosa: un continuo, sterile avvitamento sulle proprie posizioni, l’instaurarsi di una sordità selettiva messa in atto nei confronti delle argomentazioni altrui, l’entrare in campo di un malsano spirito competitivo che induce a polemizzare al mero scopo di uscire vincitori del confronto dialettico. In considerazione di tutte queste controindicazioni, l’autore propose di interrompere il dialogo. Il suo interlocutore si mostrò d’accordo con lui. Tuttavia, una sensazione di incompiutezza si fece presto strada nell’autore, il quale decise così di ritornare sugli argomenti toccati nel corso di quel lungo dialogo, con l’intento di sistematizzarli meglio, di chiarire certe posizioni che erano rimaste poco definite, di eliminare tutta una serie di fattori di fraintendimento che si erano resi manifesti. Ha così preso forma questo saggio, che sostanzialmente prende in considerazione l’”ipotesi trascendente” non certo sotto il profilo della sua affermazione/negazione (compito che sarebbe semplicemente impossibile, perché né l’esistenza di Dio, né la sua inesistenza possono essere dimostrati in alcun modo). L’approccio è dunque un altro, ossia consiste nel valutare quelle due possibilità alla luce della loro rispettiva “plausibilità”. Questo, secondo l’autore, è un tipo di approccio che è lecito adottare. Attraverso tutta una serie di raffinate e originali considerazioni, se ne conclude che - mentre nell’antichità remota l’ipotesi trascendente era una sorta di necessità, non riuscendo l’uomo a risolvere altrimenti la questione dei tanti fenomeni che osservava, ma dei quali non sapeva darsi alcuna spiegazione - oggigiorno, particolarmente alla luce dei formidabili progressi compiuti dalla scienza, quell’ipotesi mostra di rivelarsi non più necessaria.

 

 

 

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"Essere e materia" - Amazon Media EU, 2023, Pagg. 417

 

disponibile nella sola versione e-book, formato Kindle

 

Genere: raccolta di saggi di argomento scientifico-filosofico

 

PRESENTAZIONE:

 

Questo libro non è il frutto di un nuovo parto, inedito, del mio pensiero, ma assembla alcuni miei scritti precedentemente pubblicati. Essi sono stati inizialmente concepiti come opere dotate di una loro precisa autonomia. Un’autonomia della quale potranno tranquillamente continuare a godere, beninteso, qualora il lettore desideri soffermarsi esclusivamente su questo, o su quell’altro, specifico argomento. Tuttavia, dopo averli complessivamente redatti, mi sono accorto che vi era un qualche tratto che li accomunava, come ad esempio il fatto che ciascuno di essi traeva degli spunti di riflessione filosofica a partire da quanto è stato reso noto dalle più recenti acquisizioni scientifiche. Inoltre, mi ero accorto del fatto che gli assunti di questi scritti erano, tutto sommato, complementari. Ho, allora, deciso di procedere ad un loro assemblaggio. Tale assemblaggio mi è sembrato funzionale allo scopo di manifestare in maniera più completa, compiuta e sistematica, il mio pensiero, inteso come la visione d’assieme che traggo dal mettermi in osservazione dell’umanità e dell’universo. Per la verità, il mio modo di guardare all’umanità era già emerso in maniera piuttosto chiara nella mia opera intitolata “Quota periscopio”. La presente raccolta di scritti va, semmai, a completare quella visione, coinvolgendo, stavolta, soprattutto le questioni cosmiche e i classici quesiti esistenziali. Se si trattasse di incasellare questa mia visione complessiva in un qualche sistema di classificazione, direi trattarsi di un qualche cosa che rientra nell’esistenzialismo e nel materialismo, all’interno dei quali inserisco il relativismo quale componente che ricopre, per quanto mi riguarda, un ruolo di fondamentale importanza. Gli scritti che compongono questa raccolta sono stati redatti in un arco di tempo piuttosto breve, compreso tra il 2020 e il 2023. I loro titoli sono i seguenti, in ordine cronologico di pubblicazione (ordine che è stato rispettato nella presente raccolta): “Quell’illusione chiamata realtà”; “La Terra se ne infischia dell’ecologia, ma…soprattutto degli ecologisti”; “La materia non è vile”; “Una fortuna cosmica? No. Semmai, una sfiga galattica”; “Alcune considerazioni circa la non esistenza del tempo”; "L'ipotesi non necessaria".
       Si potrà notare come almeno un paio di questi titoli suonino un po’ frivoli e canzonatori. Non si venga ingannati dalla cosa. Ciò non è affatto indice di una postura tesa a fornire una visione parodistica o fumettistica delle cose. In contrasto con quei titoli, i saggi che li recano sono stati redatti facendo riferimento a dei dati che sono sempre stati riportati in maniera rigorosa, facendo riferimento alle più autorevoli fonti scientifiche. Il titolo che ho assegnato alla presente raccolta di scritti, “Essere e materia”, può sembrare in controtendenza con quelle scelte dal sapore un po' frivolo cui si è appena fatto cenno, dal momento che esso richiama alla mente alcuni titoli austeri di opere famose, di cui sono stati autori degli autentici mostri sacri della filosofia (mi riferisco essenzialmente a “Essere e tempo” di Martin Heidegger e a “Essere e nulla”, di Jean Paul Sartre). Sennonché, la seriosità eventualmente individuabile nel titolo da me scelto è da interpretarsi semmai in chiave autoironica. Ciò detto, ho comunque la presunzione di potere asserire, in spregio a qualsiasi forma di understatement, di avere affrontato ogni questione con serietà, con rigore, e con tutta la profondità della quale sono capace. Questo non basta certamente per cercare di assomigliare anche solo un po’ a certi grandi del pensiero, ma potrebbe tuttavia essere motivo sufficiente per non accostarsi alla lettura delle mie riflessioni in maniera prevenuta, con diffidenza, scetticismo, o addirittura con sufficienza.

 

 

 

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"Psicologia della quotidianità" - Amazon Media EU, 2023, Pagg. 132

 

disponibile nella sola versione e-book, formato Kindle

 

Genere: saggio di argomento psicologico

 

PRESENTAZIONE:

 

 

Quando intraprendo la stesura di un nuovo saggio – avendone mentalmente già concepito, sia pure a grandi linee, la struttura e i contenuti da inserirvi – una delle prime preoccupazioni che mi trovo a dovere fronteggiare è quella relativa al titolo da attribuirgli. Parlo di “preoccupazione” perché il timore è quello, consueto, di arrivare per secondi, o addirittura ancora peggio piazzati, per quanto riguarda il suo concepimento. Fortunatamente, nell’era di internet, il compito di evitare dei duplicati indesiderati è molto più facile rispetto ad un tempo. Una volta accertato che quel titolo “Psicologia della quotidianità”, da me scelto, non sembrava rappresentare alcuna replica di cose già pubblicate, continuava tuttavia a ronzarmi nelle orecchie una sensazione di “già udito” che non mi dava tregua. Finché riuscii, un bel giorno, a venire a capo della cosa, ricordandomi di aver letto, diverso tempo prima, un libro di Freud intitolato “Psicopatologia della vita quotidiana”, pubblicato nel 1914. Trovatomi di fronte ad un riferimento così illustre, il primo impulso fu quello non solo di tornare sui miei passi circa la scelta del titolo del mio saggio, ma anzi addirittura di rivedere del tutto la mia intenzione di iniziare ad imbastirne la stesura. Sennonché, fatte decantare le emozioni immediate, che suggerivano l’opportunità di tirare i remi in barca, e ragionandoci su un po’ più a freddo, mi resi conto che certe assonanze erano più di facciata che di sostanza. Ossia, vero è che entrambi i saggi, quello di Freud e (lo dico con il dovuto pudore…) il mio, facevano entrambi riferimento alla “quotidianità”, ma la questione sostanziale era che, mentre l’illustre psicanalista austriaco si era occupato, nella sua opera, di psicopatologia (cosa che implica competenze specifiche da me certamente non possedute), io intendevo occuparmi di mera psicologia. Cosa, quest’ultima, che – a mio modesto avviso – non implica delle competenze particolarmente specialistiche, mentre richiede, semmai, uno spiccato spirito di osservazione. Spirito di osservazione che può essere benissimo posseduto anche da chi non sia il classico addetto ai lavori. Prova ne sia il fatto che, fino a non molto tempo fa, era consentito accedere al titolo non solo di psicologo, ma addirittura di psicoterapeuta anche ai non medici, provenendo magari da una laurea in lettere e filosofia, o da una in scienze politiche. Un bel momento mi sono detto: «D’accordo circa il suono piuttosto simile che i due titoli sussurrano all’orecchio, ma io – e il titolo da me scelto credo che non possa dare adito ad equivoci – non ho la benché minima intenzione di addentrarmi nel discorso della psicopatologia, che ovviamente richiederebbe una preparazione specifica che io, pur essendo medico, non posseggo. Io intendo limitarmi alla semplice rilevazione di quegli “atteggiamenti psicologici”, sia individuali, sia di massa, che sono individuabili nella vita di tutti i giorni, cercando di darne qualche spiegazione». Fatta questa considerazione, lasciai il titolo com’era, e iniziai così a buttar giù il frutto delle mie osservazioni e delle mie considerazioni. Il risultato è questo saggio, che ovviamente non esaurisce l’argomento, né aveva alcuna ambizione di farlo. Si tratta semplicemente di una sorta di campionatura che è stata fatta, pescando qua e là gli argomenti, a mano a mano che se ne trovava l’ispirazione. Ne sono scaturite delle pagine che credo invitino a riflettere su alcuni aspetti dei comportamenti umani sui quali non si è soliti comunemente soffermarsi. La lettura è piana e scorrevole, priva di alcun tecnicismo. E’ un libro adatto alle persone curiose, che non amano fermarsi alla superficie delle cose e che, nello scavare più a fondo, imbattendosi non di rado in situazioni inattese e talvolta sorprendenti, trovano appagata la loro curiosità.

 

 

 

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